L’art. 4 dello Statuto Studenti e Studentesse (così come modificato dal nDPR 235/2007) precisa che la potestà disciplinare ha una finalità educativa, specificando che le sanzioni devono tendere al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica, nonchè al recupero dello studente attraverso attività di natura sociale, culturale ed in generale a vantaggio della comunità scolastica.

La norma precisa altresì che, similmente alla responsabilità penale, anche quella disciplinare è personale (ne consegue che, come precisato dal Cons. St. n. 6211/2012, la mancata individuazione dell’autore/autori di un illecito, non consente la punizione - quali coautori del fatto - di tutti coloro che sono risultati presenti); che nessuno può essere sottoposto a sanzioni senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni; che non può essere sanzionata la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.

Nel regolare il potere disciplinare, i Regolamenti di istituto dovranno rispettare il principio della separazione tra valutazione (e sanzione) del comportamento e valutazione del profitto.Le sanzioni devono essere temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al principio di gradualità, nonchè, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno.