Attraverso il bando “Abilitazione al cloud per le PA Locali”, aperto il 27 giugno si vuole dare la possibilità agli istituti scolastici di mi­grare verso il Cloud tutti i servizi, il cui livello complessivo di efficienza possa essere ottimizza­to attraverso una migrazione verso una piatta­forme Cloud Qualificata o presso le infrastruttu­re della PA idonee.

Ciascuna scuola, potrà migrare da un mini­mo di 3 servizi ad un massimo di 23 servizi su Cloud, seguendo questi punti:

  • La migrazione deve essere fatta per tutti gli applicativi, i database e sistemi utilizzati per l’e­rogazione dei servizi selezionati.

  • I servizi digitali attualmente gestiti su ser­ver o data center interni devono avere la prece­denza rispetto a soluzioni di rinnovamento o di digitalizzazione di servizi non informatizzati.

Riguardo all’avviso “Abilitazione al cloud per le PA locali” occorre ricordare che l’investimen­to è collegato all’obbligo per la PA di migrare i propri Centri per l’elaborazione delle informa­zioni (CED) verso ambienti cloud (art. 35 del Decreto Legge 76/20).

Possono presentare la candidatura esclu­sivamente le Scuole statali sedi di dirigenza dislocate su tutto il territorio nazionale. Ogni istituzione scolastica può presentare una sola domanda di partecipazione. Non sono ammissibili le proposte presenta­te da scuole non statali paritarie, non paritarie e straniere.

Sono ammissibili al contributo tutte le at­tività di assessment, pianificazione della migra­zione, esecuzione della migrazione e formazione dei servizi indicati nell’Allegato 2 all’Avviso av­viate a decorrere dal 1° febbraio 2020. Le scuole possono presentare progetti che prevedono la migrazione da un minimo di 3 a un massimo di 23 servizi, nell’ambito di una lista di 32 servizi previsti nell’Allegato 2.