Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), nel parere espresso sullo schema di Ordinanza del Ministero dell’Istruzione sull’Esame di Stato riguardante il secondo ciclo di istruzione, ritiene che le scelte adottate dal Ministero sulle modalità di svolgimento dell’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo di istruzione siano un tentativo di ritorno alla normalità dopo quasi tre anni di pandemia e che questa volontà si sostanzi a partire da un esame di Stato in parte conforme a quello definito dal decreto legislativo n. 62/2017. 

Certamente gli studenti che sosterranno quest’anno l’esame di Stato conclusivo del secondo ciclo hanno vissuto un triennio complesso e ciò, pur con le criticità che il CSPI evidenzia in questo parere, può essere preso in considerazione dai docenti che hanno lavorato con loro e che sono ben consapevoli del percorso formativo che è stato possibile effettuare, delle conoscenze e delle competenze che è stato possibile sviluppare. 

Il ritorno alla normalità – si legge nel parere del CSPI – non può quindi che essere graduale; tuttavia il CSPI osserva che, pur nella consapevolezza della situazione emergenziale e della sua evoluzione, si sarebbe potuto utilizzare una modalità di comunicazione delle scelte più coerente rispetto ai tempi di uscita dell’Ordinanza in esame e alle dichiarazioni e annunci che fino a pochi giorni fa lasciavano intravvedere soluzioni differenti da quelle presenti nello schema di ordinanza.

A questo si aggiunge che, ancor prima della pubblicazione del testo definitivo delle Ordinanze corredate dal parere obbligatorio del CSPI, è stata data ampia diffusione dei contenuti e delle modalità di svolgimento dell’esame di Stato, non solo attraverso anticipazioni di stampa ma in modo formale sui canali istituzionali del Ministero dell’Istruzione. Queste modalità di comunicazione alimentano nell’opinione pubblica e nelle scuole, in assenza del testo dei provvedimenti, prese di posizione e giudizi spesso contraddittori e imprecisi.