Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte (Sezione Terza), con sentenza del 7 luglio 2025 (ricorso n. 235/2025), ha accolto il ricorso presentato da una docente contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito, ordinando l’ottemperanza a una precedente decisione del Tribunale di Cuneo.
Il caso
La vicenda trae origine dalla sentenza n. 327/2023 del Tribunale del lavoro di Cuneo, che aveva riconosciuto alla docente ricorrente il diritto a usufruire del beneficio economico annuo di 500 euro per la formazione professionale, tramite la cosiddetta Carta elettronica del docente, per gli anni scolastici 2021/2022 e 2022/2023. Tale misura, introdotta con la Legge 107/2015, è stata spesso oggetto di contenziosi per la sua esclusione automatica nei confronti dei docenti a tempo determinato.
Nonostante la sentenza fosse divenuta definitiva, il Ministero non aveva provveduto a dare esecuzione al pagamento degli importi dovuti, costringendo la docente ad attivare il giudizio di ottemperanza davanti al TAR.
La decisione del TAR
Il collegio, presieduto dalla dott.ssa Rosa Perna, ha ordinato al Ministero di dare esecuzione alla sentenza entro 60 giorni, corrispondendo le somme già liquidate (1.000 euro complessivi più interessi legali). In caso di ulteriore inadempimento, il TAR ha nominato sin da subito un Commissario ad acta nella persona del Ragioniere Generale dello Stato, con facoltà di delega, che subentrerà al Ministero per garantire l’attuazione del giudicato.
Inoltre, i giudici hanno previsto una penalità di mora: per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione della sentenza, il Ministero sarà tenuto a corrispondere gli interessi legali sulle somme dovute.
Le spese di lite sono state poste a carico dell’Amministrazione, liquidate in 800 euro oltre accessori, con distrazione in favore del procuratore della ricorrente.
Profili di rilievo
Il TAR ha evidenziato la “marcata serialità” delle controversie in materia, sottolineando come il Ministero si trovi in difficoltà operative per il ridotto numero di addetti al caricamento degli importi sulle carte elettroniche. Tuttavia, l’inerzia non può giustificare la mancata esecuzione dei provvedimenti giudiziari.
Non meno significativa la decisione del TAR di trasmettere gli atti alla Procura regionale della Corte dei conti per il Piemonte, ravvisando possibili profili di danno erariale connessi all’inadempimento ministeriale.
Considerazioni finali
Questa sentenza conferma l’orientamento favorevole dei giudici nel riconoscere il diritto al bonus formazione anche ai docenti precari, ribadendo il principio di parità di trattamento con i colleghi di ruolo. Inoltre, la pronuncia rafforza l’effettività delle decisioni giudiziarie attraverso strumenti come la nomina del Commissario ad acta e le penalità di mora, volti a garantire il rispetto dei diritti dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione.