Durante l’interrogazione parlamentare al Senato del 24 luglio, il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha dichiarato che il decreto attuativo per l’introduzione del servizio psicologico nelle scuole sarà pronto per l’inizio del nuovo anno scolastico e verrà reso operativo già da settembre 2025. Il 2025 segna un punto di svolta per la scuola italiana con l’introduzione strutturata della figura dello psicologo scolastico, sancita dalla Legge di Bilancio 2025. Questo intervento mira a rispondere alle crescenti esigenze di supporto psicologico per studenti e personale scolastico, promuovendo il benessere psicologico come parte integrante del percorso educativo.

Il piano nasce dal protocollo d’intesa del 19 marzo 2024 siglato tra il Ministero e il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi, quale primo passo istituzionale per favorire l’attivazione di presidi psicologici sul territorio a supporto delle scuole. Questi presidi saranno impiegati per individuare e affrontare fragilità emotive, promuovere la resilienza, prevenire discriminazioni e potenziare le competenze relazionali dei ragazzi, anche in contesti socialmente vulnerabili. 

La Legge di Bilancio 2025 prevede un fondo iniziale di 10 milioni di euro per il 2025, saliti a 18,5 milioni a partire dal 2026, con previsione di ulteriori aumenti in futuro. In totale, le risorse impegnate superano i 28 milioni, una dotazione che il ministro ha definito come segnale chiaro dell’impegno governativo su scala nazionale. Pur apprezzando le proposte politiche che chiedevano uno psicologo per ogni istituto, il ministro ha ribadito che il modello preferito è quello dei presidi territoriali, più efficiente e controllabile rispetto alla distribuzione diretta in ogni scuola. Secondo una proposta parlamentare di, sarebbe garantito uno psicologo ogni quattro scuole, lasciando alle Regioni la possibilità di incrementare i numeri in base alle esigenze locali. L’obiettivo principale è promuovere una scuola inclusiva e attenta al benessere, con un approccio educativo che valorizzi l’empatia, la sicurezza relazionale e il supporto tempestivo in caso di disagi psicologici. 

Parallelamente è in discussione un disegno di legge parlamentare, depositato a luglio 2025, che mira a stabilizzare la figura dello psicologo scolastico come parte integrante del personale educativo, con compiti strutturali di prevenzione, supporto e mediazione. 

La Calabria ha già avviato un progetto pilota – “Discutiamo Insieme” – che vede la presenza di 43 psicologi in 285 scuole superiori e medie a partire da settembre, finanziato con fondi PNRR. Un esempio di modello regionale concreto, simile a quanto previsto a livello nazionale. In altri Paesi europei (come Francia, Germania, Portogallo e Svezia), la figura dello psicologo scolastico è consolidata da tempo, integrata nei sistemi educativi come presidio costante del benessere infantile e adolescente. 

Lo psicologo scolastico avrà un ruolo fondamentale nel supportare gli studenti e il personale scolastico. Le sue attività comprenderanno:()

  • Orientamento e consulenza: supporto nella scelta del percorso di studi e nella gestione delle difficoltà scolastiche.()
  • Prevenzione del disagio psicologico: interventi per prevenire fenomeni come il bullismo, il cyberbullismo e l’ansia da prestazione. 
  • Supporto nelle difficoltà relazionali: gestione dei conflitti tra pari e con il personale scolastico. 
  • Promozione del benessere psicologico: iniziative per migliorare l’ambiente scolastico e il clima di classe .()

Queste attività saranno realizzate in collaborazione con docenti, famiglie e altri professionisti, creando una rete di supporto integrata.()

L’introduzione dello psicologo scolastico rappresenta un passo importante verso una scuola più inclusiva e attenta al benessere psicologico degli studenti. Tuttavia, la sua attuazione richiederà un impegno continuo per garantire la formazione adeguata degli operatori, la disponibilità di risorse sufficienti e la collaborazione tra le diverse istituzioni coinvolte. Solo attraverso un approccio integrato sarà possibile affrontare efficacemente le sfide psicologiche che gli studenti possono incontrare nel loro percorso educativo. La misura rappresenta un cambio culturale significativo, con la scuola che si apre alla prevenzione e al sostegno emotivo come parte del suo ruolo educativo. Il modello dei presidi territoriali assicura efficacia e sostenibilità, evitando sovrapposizioni e dispersioni. Stabilizzare la figura attraverso una legge sarebbe un passo decisivo verso un sistema più stabile e universale.