Roma, 17 giugno 2025 – Con una nuova circolare firmata dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, il governo italiano estende il divieto di utilizzo degli smartphone anche alle scuole secondarie di secondo grado. La misura, già introdotta nel 2024 per il primo ciclo, mira ora a tutelare la salute psicofisica e il rendimento scolastico degli adolescenti delle superiori.

Una decisione basata sulla scienza

La circolare si fonda su una solida base di evidenze scientifiche. Ricerche internazionali – come il recente studio OCSE “From decline to revival” (2024) – hanno dimostrato l’impatto negativo dell’uso eccessivo di smartphone e social media sul rendimento scolastico. Analogamente, l’OMS ha segnalato un forte aumento di comportamenti di dipendenza digitale tra i giovani, mentre l’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che oltre il 25% degli adolescenti soffre di problematiche legate all’uso del cellulare, con effetti negativi su sonno, concentrazione e relazioni.

Cosa cambia per le scuole

Il divieto riguarda l’intero orario scolastico, non solo le ore di lezione. Gli istituti dovranno aggiornare i propri regolamenti interni e il patto di corresponsabilità educativa, prevedendo anche sanzioni disciplinari per chi viola la norma. Tuttavia, resta salva l’autonomia scolastica nella definizione delle modalità organizzative per garantire il rispetto della misura.

Le eccezioni previste

L’uso dello smartphone sarà consentito in tre casi:

  • per alunni con disabilità o DSA, se previsto nei rispettivi PEI o PDP;

  • per motivate necessità personali;

  • in contesti didattici specifici, legati a indirizzi tecnici (informatica e telecomunicazioni), dove l’utilizzo del telefono sia strettamente funzionale al percorso formativo.

Tecnologia sì, ma con criterio

La circolare ribadisce l’importanza di strumenti digitali come PC, tablet e LIM, già diffusi nelle scuole grazie agli investimenti degli ultimi anni. Tuttavia, sottolinea la necessità di educare i giovani a un uso responsabile e consapevole della tecnologia, compresa l’intelligenza artificiale, richiamando in tal senso le Linee guida per l’insegnamento dell’educazione civica (DM 183/2024).

Cosa non può fare il personale scolastico

  • Docenti e dirigenti non possono effettuare perquisizioni personali (tasche, zaini, telefoni), in quanto il telefono è un bene di proprietà privata e la Costituzione tutela l’inviolabilità della proprietà (art. 13)
  •  Il Garante della Privacy chiarisce che il sequestro o la perquisizione forzata è vietata nelle scuole, pena la violazione della privacy degli studenti

Cosa può fare la scuola

  • L’insegnante può applicare sanzioni disciplinari in conformità al regolamento d’istituto qualora l’uso improprio del cellulare disturbi la lezione

  • L’istituto può introdurre regole interne per vietare l’uso, chiedere l’accantonamento o la consegna volontaria del dispositivo, ma non è consentito imporre la consegna forzata.

Cosa fare in pratica

  • Redigere o aggiornare il regolamento d’istituto includendo il divieto di utilizzo e le sanzioni previste in caso di violazione.

  • Informare studenti, famiglie e personale su:

    • Il divieto ministeriale valido anche per i docenti;

    • Le modalità accettate di custodia del dispositivo (ad esempio deposito volontario);

    • Le conseguenze disciplinari in caso di utilizzo scorretto.

  • In caso di rifiuto di consegnare il cellulare, non forzare la perquisizione: si può procedere solo disciplinarmente.

  • Coinvolgere le famiglie in una collaborazione trasparente, spiegando le ragioni educative (salute, attenzione, focus).